La Porta della Cattedrale di Palermo
La Porta della Cattedrale di Palermo realizzata dallo scultore Filippo Sgarlata.
«La porta di bronzo della Cattedrale di Palermo […] forgiata nel bronzo,
plasmata con la esaltazione della materia, nel mondo dello spirito,
è aperta come un libro dalle cui pagine, il dogma e la storia,
nella veste d’arte, edificano ed ammaestrano […]
La porta è incastonata senza stridore nel fantastico portale del XIV secolo;
materia e forme vi sono fuse in sinfonica musicalità, lieve pur nella sodezza del bronzo, essa, aerea
nella verticalità della linea, nella linearità delle figure,
si leva in spirituale ascesa come una preghiera,
preghiera e canto che tramandano ai secoli una promessa di fede e di amore»
da L’osservatore romano, 1961
L’opera è voluta dal Cardinale Ruffini, come manifestazione di consacrazione del popolo di Sicilia alla Madonna, e sostenuta dall’Assemblea Regionale; un apposito comitato ha il compito di guidare l’artista nella scelta di temi che colleghino, nelle intenzioni e nei fatti, la storia sacra alla realtà urbana. La porta, nella sua realtà oggettiva, prosegue e forse conclude gli interventi e le manomissioni che, nel corso dei secoli, hanno interessato la Cattedrale.
La porta bronzea si inserisce nell’articolato contesto architettonico della facciata principale di Sud Ovest, all’interno di un portale gotico del XIV secolo.
La lunetta fissa con l’apoteosi della Vergine riempie con la sua sagoma archiacuta lo spazio ogivale, se da un lato si innesta nella struttura architettonica, dall’altro apre il campo compositivo dei battenti sottostanti. Questi ultimi accolgono 20 formelle che si sviluppano narrativamente da sinistra verso destra e dal basso verso l’alto (dalla terra al cielo).
Nei due registri esterni si succedono, secondo un andamento verticale, le rappresentazioni delle vicende legate alla cultura dei luoghi: dalla presentazione del bozzetto all’offerta della porta al Cardinale benedicente; attorno alla struttura centrale appare lo stesso scultore e, intorno a lui, quanti hanno collaborato alla realizzazione dell’opera.
Uno spaccato sociale reso attraverso immagini che sono altrettanti ritratti della classe politica del tempo, per questo il portale, con il suo articolato gioco tra le singole parti e l’insieme, può essere considerato una grande medaglia dalla narrazione composita. Nel portale convivono religio Hominis e religio Dei, la storia dell’uomo confluisce nella storia di Dio.